martedì 27 dicembre 2011

Minuetto

Le nuove cuffie che ho attaccato all'i-phone sono bellissime e mi fanno sembrare più giovane. Anche i vestitini corti di lana mi fanno sembrare più giovane. È un bene perché invece il Natale mi invecchia, e ci arrivo sempre così stanca che quasi non mi appassiono abbastanza alle storie del Natale presente, passato e futuro. Ci sono, poi, le storie del Santo Stefano: quelle, fatte da quattro bellezze che si riuniscono fra le colline senesi e i cipressi, e sono le più vere e vive, e Natale non avrebbe quasi senso senza. Mentre penso a tutto quello che ancora posso aggiustare del 2011, mi preparo a ricominciare da capo la mia battaglia contro le incomprensioni, le parole che ci sono e quelle che mancano. Si vede che è il mio ruolo in questa danza, e l'unica cosa che si può fare è evitare di confondere i passi. Buon 2012.

giovedì 8 dicembre 2011

Sharing nights

Ho provato a rifare il trucco al blog, come fanno tutti in questi giorni, ma sono riuscita a cambiare pochissimo.
Al mio sfondo nero con pochi fronzoli, in realtà ci sono affezionata.
Scrivo poco qui, forse troppo poco, ma ho ricominciato a scrivere lunghe lettere a M. che archivio con l'etichetta "nights".
E' molto bello questo nuovo  scambio, io con le mie novità silenziose, le mie nuove notti in bianco, lei con le sue nuove notti in bianco. Sono notti intense, davvero come non me ne capitavano da tempo, fatte di odori nuovi e di emozioni sconosciute.
Era cominciata così:

Torno a casa, sono le cinque del mattino, per strada ci sono solo i camion che consegnano il latte, canto a squarciagola crown of love, perché è la settimana dell'ascolto compulsivo degli arcade fire e mi butto sul letto struggendomi... come una tredicenne.
E come una tredicenne che si rispetti, scrivo subito all'amica.

poi un paio di giorni dopo:

ci sono cose che
si scoprono solo
dopo una notte che comincia alle 10 e finisce alle 7 di mattina..

e poi:

...dalla finestra sul soffitto si vede la luna piena
chiudo gli occhi poi li riapro
la trapunta azzurra, tutta appallottolata
mi devo alzare, devo andare a casa
sono le due di notte [...]
che avrò fatto per meritarmi tanta bellezza?

Poi ci sono le riflessioni che mi fa tenerezza rileggere, perché sono naif, e magari proprio perché sono naif hanno un fondo di verità:

A volte mi viene da pensare al finale di Whatever Works di Woody Allen, quando la ragazzina lascia il fisico dicendo "le persone non sono tutte vermetti, credo solo che si stringano fra loro perché sono terrorizzate" e poi lui, il fisico ateo incallito che profetizza l'implosione dell'universo si mette insieme alla medium e dice "che vi devo dire, basta che funzioni".

La mia scrittura, il mio mondo, la lettura, i dischi, il negozio impazzito, il Natale che arriva.

Più di una volta in questi giorni mi sono chiesta "ma che sto combinando?" Poi rileggo le lettere che ho scritto, e poi le risposte, e penso che sono sulla mia strada. Forse è una strada notturna, ma è mia, l'ho preparata a lungo, e ora sembra sgombra da ostacoli e finalmente percorribile.

Sono su una strada che porta al mare, e sembra che funzioni.