domenica 7 novembre 2010

Primo fine settimana di novembre


Passare il sabato a chiacchierare con un amico che sta dall'altra parte del mondo, (qui sono le una di pomeriggio, che ore sono lì?) consigliargli di uscire (dai esci, prova a invertire la tendenza di questa giornata), poi vestirsi, fare una passeggiata, passare tre ore in libreria e scoprire che c'era la presentazione di un libro, anche interessante, comprare il nuovo di Franzen, chiedersi in quale vita parallela ci sarà tempo di leggere quel tomo delle dimensioni di una piccola enciclopedia, trascinare le buste in giro per il centro, comprare pasticcini e passare la serata a cena con gli amici, parlare di cose importanti e no, ricevere un libro in prestito, vedere un concerto buffo in un posto sperduto, dormirci sopra.
Poi un pomeriggio piovoso con tè e torta di mele in campagna, in una casa piena di opere d'arte e ricordi, sentire palpabile l'affetto nell'aria, sentirsi in famiglia.
Poi ultime chiacchiere prima di andare a dormire, un paio di acquisti on line, ed ecco, questo fine settimana si è trasformato in una specie di piccola rinascita.
Come ho fatto?
Ci ho creduto.
Anche solo cinque minuti, ma ci ho creduto.