domenica 26 aprile 2009


Dopo una sera bella e mite di risate e ore piccolissime, do un lungo malinconico addio alla mia adorata vespa rossa e a tutte le cose belle che abbiamo fatto insieme.

Ciao.

martedì 21 aprile 2009

cristallo

Non si sa bene cosa mi succede, ma sono sempre a mille e parlo troppo o troppo poco. Certe volte vorrei avere il dono della parola perfetta al momento giusto, anzi, lo vorrei molto molto spesso ma non ce l'ho. Sono una persona calma e abbastanza riflessiva. Sono sempre stata di gusti molto difficili, ma non me la sono mai veramente tirata, ho sempre cercato di non essere sgarbata né di mortificare la gente, ho sempre cercato di fare una battuta o di sdrammatizzare sulle tensioni perché è un po' il mio modo di affrontarle, ruminarle silenziosamente nelle quattro mura della mia testa. Eppure mi succede sempre più spesso di non sopportare nulla.
Tendenzialmente al cretino che ti molesta ripetutamente al concerto di sabato sera avrei detto qualcosa di scherzoso e me ne sarei andata. Stavolta sono stata acida. Non solo: quando il cretino inzuppato com'era nel rum ha osato toccarmi gli ho dato uno spintone che lo ha fatto sclerare. E meno male che c'era la mia amica Carlà che l'ha presa più a ridere di me, così ce ne siamo andate.

Nessuno
mi può toccare.

E non ho voglia di spiegare perché, non mi va e basta.
Solo, tu non mi tocchi, punto.
E a momenti l'altro giorno lo dicevo anche a lui, qualcosa del tipo "oh ti prego, lasciami in pace, smettila, smettila di rigirare il coltello nella piaga..." e lui, che è furbo, mi guarda e mi dice "ora stai pensando ma questo che cazzo vuole da me...".
E mi sono vergognata, perché per un secondo l'avevo pensato davvero.
Poi ho smesso di vergognarmi e mi sono sciolta come un gelato, e mi sa che era proprio quello che volevo evitare.

Ma sono così, in questo periodo. Dura come un quarzo il 90% del tempo e poi, in alcuni rari attimi, perfettamente liquida.

giovedì 9 aprile 2009

Do you mind?


I miei amici fanno figli incantevoli, gli agenti immobiliari continuano a dirmi che questa o quest'altra casa va bene anche se decido di fare un bambino.
Certe faccende, che sembrano rientrare nella natura (proprio biologica) delle cose, non mi riguardano più.

Io voglio solo andare in giro più che posso, leggere più che posso e lavorare.

Posso?

sabato 4 aprile 2009

roots

Ho appena finito di vedere Le notti bianche di Visconti (colpevole, non l'avevo mai visto) e con il cuore che mi batte a mille per quell'intensità e quel bianco e nero che è come una lama alla gola, mi do la crema idratante alle mani e porto via tutto quello che c'era di secco in questa giornata.
Treni sporchi, stanchezza, lavoro, e ora quel baccano in cucina, niente mi sembra un sacrificio adesso. Anzi non lo è sembrato mai, ma solo adesso me ne rendo conto.
E' la fine di una giornata intensa e dura, certo, ma fatta di gratificazioni vere, e di desideri che prendono forma.
E che buffo desiderare qualcosa così tanto e in un modo tanto solido in questo momento della mia vita, proprio in questo momento invece così caotico.
Ma ci sono, sono presente alle cose e a me stessa, con una punta d'orgoglio di cui mi vergogno, che fa capolino lo stesso, perché gli altri possono intromettersi e cercare di smontarti quanto vogliono ma quando trovi dentro di te una consapevolezza così radicata, difficilmente gli eventi riescono a estirparla.


e stamattina, (cioè diciannove ore fa, forse dovrei dire la scorsa notte) svegliarsi così.